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TERRACENERE: "VINCEREMO IL DERBY E IL BARI SARA' LA NUOVA REGGINA"

Il centrocampista ricorda la partitissima contro Zemanladia e l'indimenticato Catuzzi


Attualmente direttore tecnico e coordinatore del settore giovanile del Molfetta Calcio, Angelo Terracenere, resta uno dei giocatori con il maggior numero di presenze nella storia del Bari. Lanciato dal tecnico Enrico Catuzzi, Terracenere ha indossato la maglia biancorossa per 11 anni, totalizzando 256 presenze e segnando 4 reti. Ha conquistato una promozione nella stagione 1988/’89 - dalla B alla A - con Salvemini e conquistato, nel 1990, la Mitropa Cup.

Terracenere, lei ha trascorso gran parte della sua carriera calcistica a Bari, vero?

“Proprio così. Ho giocato con questa maglia per ben 11 anni, raggiunto 256 presenze e segnato 4 gol. Ricordo che avevo 17 anni quando ho iniziato e devo ringraziare per questo Enrico Catuzzi. È stato l’avvio di una lunga storia con la società biancorossa. Da quel momento l’ho sempre seguita”.

Parliamo, allora, del Bari attuale. Come giudica l’inizio di campionato dei biancorossi?

“È presto ora per esprimere un giudizio. Ciò che posso dire è che si vede la mano dell’allenatore, la sua filosofia di gioco improntata sull’attacco. Auteri è uno a cui piace offendere senza badare alla squadra avversaria. Lui vuole comandare il gioco e dunque sono gli altri che si devono preoccupare del Bari”.

A chi potremmo paragonare Auteri?

“Posso di certo dire che ha avuto un buon maestro”.

A chi si riferisce?

“A Enrico Catuzzi. Nella stagione 1983/84, appena lasciato il Bari, passò al Varese proprio dove giocava Auteri. Posso dire che c’è molto di Catuzzi in questa squadra. Anche lui, come Auteri, pensava solo a sviluppare il proprio gioco senza curarsi di quello degli avversari”.

A proposito, quali squadre potrebbero impensierire il Bari nella corsa per il primo posto?

“Sicuramente la Ternana che è prima in classifica - anche se ha giocato una partita in più – e l’Avellino. Bisognerà capire con il tempo se è un caso o se possono realmente ambire a vincere il campionato. Difficile al momento sbilanciarsi, mentre credo di poter escludere il Catania e il Palermo. Ma se devo indicarne una, dico Ternana”.

Pensa che ci sarà una nuova Reggina anche quest’anno?

“No, sarà un campionato equilibrato fino alla fine. Ma se mai ci dovesse essere una nuova Reggina, questa potrebbe essere il Bari… Anzi posso dire che sarà il Bari! Dispiace, però, non poter contare sull’aiuto del pubblico per il Coronavirus”.

Come sta vivendo questo delicato momento?

“Con grande preoccupazione per i ragazzi che non possono praticare lo sport che più amano, per la scuola calcio, ma anche per me, per la famiglia, per i figli. Non so dove andremo a finire”.

Torniamo, allora, al campionato. Ci stiamo avviando verso il match contro il Foggia, un derby molto sentito…

“Assolutamente. Spesso si parla soprattutto dei derby con Lecce e Taranto, ma posso garantire che lo stadio che mi faceva un certo effetto era proprio quello di Foggia. Un impianto dove i tifosi si sentivano parecchio … probabilmente anche perché più vicini al campo. Comunque sarà una partita impegnativa”.

Ricorda qualche derby in particolare?

“Diversi anche perché, tra Serie A e B, credo di averne disputati una decina. In particolare quello giocato allo stadio “Zaccheria” in Serie A nel campionato 1991-1992. Fu una strana partita perché perdemmo 4-1, ma giocammo meglio del Foggia. Sbagliammo tanti gol, rigore compreso e avremmo meritato molto di più come riconobbe lo stesso Zeman in un’intervista al termine della partita. Ma perdemmo contro campioni del calibro di Baiano, Signori, Shalimov. Insomma, di fronte avevamo Zemanlandia”.

Cosa pensa, invece, del Foggia attuale?

“Il Foggia aveva iniziato bene, ma poi ha rallentato. Perdere con la Ternana ci sta, ma poi ha perso anche con il Bisceglie in casa e con l’Avellino. È una squadra partita in ritardo e dunque avrà bisogno di assestarsi sul piano tattico. Probabilmente dovrà anche migliorare la rosa per puntare quest’anno ad una salvezza tranquilla - o per arrivare ai playoff – per poi tentare di vincere il prossimo anno”.

Il suo pronostico per questo derby pugliese?

“I derby sono sempre particolari e perciò dico che sarà difficile, ma alla fine penso che vinceremo. Non mi sbilancio sul risultato esatto, ma penso che quest’anno il Bari perderà poche partite, al massimo due o tre”.

Rino Lorusso

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