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SERGIO VOLPI E IL GOL PROMOZIONE DEL ‘97

L’ex centrocampista del Bari non dimentica il suo passato con la casacca biancorossa


Era il 15 giugno 1997. II verdetto arriverà sul filo di lana, secondo tradizione. Mancano novanta minuti per abbandonare un campionato (la Serie B) che ormai sta troppo stretto a una città smaniosa di spiccare definitivamente il grande salto e di sedersi stabilmente al prestigioso tavolo della A, al fianco di nobili commensali. L’esame promozione è con il Castel di Sangro, per Bari un appuntamento inedito e sicuramente non molto suggestivo. La posta in palio è troppo alta per non sentirsi tutti coinvolti. E c'è di più. Alla squadra barese non è mai riuscita l'impresa di tornare in A nel breve volgere di un anno. Il Bari si sta avvicinando al traguardo con un invidiabile e inaspettato palmares: sette vittorie e tre pareggi nelle ultime dieci giornate. Una marcia trionfale quella degli uomini di Fascetti che hanno recuperato posizioni su posizioni, fino a trovarsi in pole-position all’ultima di campionato. Alla fine della partita sarà Serie A davanti a 60.000 spettatori festanti con il gol del definitivo 3-1 siglato proprio da Sergio Volpi che dopo aver stoppato il pallone con il petto lascia partire un tiro al volo che il portiere avversario neanche vede.

Era arrivato in biancorosso nel 1996, dopo una stagione al Brescia. Volpi rimane a Bari per due anni giocando in totale 61 partite e mettendo a segno 8 reti. Due stagioni intense, con la promozione dalla Serie B e la salvezza conquistata in Serie A. Regista dotato di un buon tiro dalla distanza, molto pericoloso su punizione, così si presentava alla stampa al suo arrivo in Puglia: “Vengo con grande entusiasmo a Bari una piazza che ambisce come me al grande palcoscenico della A. So anche che la tifoseria barese è molto esigente: dopo l'amara retrocessione dello scorso anno c'è voglia di riscatto. E questo è un dato estremamente importante. Con uno stadio come il "San Nicola" la B deve rappresentare solo una fase di passaggio. La mia posizione preferita è centrale davanti alla difesa. Cerco di proteggere con un pressing continuo i compagni di retroguardia e, nello stesso tempo, di rilanciare l'azione offensiva. A Brescia mi consideravano un giocatore di grande temperamento, spero di poterlo dimostrare anche ai baresi”. E di dimostrazioni ne ha date a sufficienza, tante da ritagliarsi un piccolo spazio nel cuore dei supporters biancorossi. L’arrivo nell’estate del 1998 di Daniel Andersson lo spinge verso altri lidi: Venezia, poi Piacenza, Sampdoria, Bologna, Atalanta, Reggina e ancora Piacenza, dove chiude la carriera. Tanta serie A e il passaggio al Real Madrid sfiorato nell’epoca Sacchi in Spagna, oltre all’orgoglio di due presenze nella nazionale maggiore. I risultati positivi ottenuti con la Sampdoria gli permisero di fare, infatti, il suo esordio in maglia azzurrra il 18 febbraio 2004, a 30 anni da poco compiuti nella partita Italia-Rep. Ceca, terminata 2-2.

Nel corso di una intervista rilasciata qualche giorno fa, Volpi ha ricordato il gol promozione a Bari contro il Castel di Sangro: “Gol da ricordare? Ne ho fatti pochini: ricordo il gol con il Venezia contro l’Inter dopo 20 secondi, o i gol fatti in maglia doriana, ma sono legato al gol promozione fatto a Bari nel ’97 davanti ad un San Nicola gremito di gente”. Sergio non dimentica ed il suo ex pubblico neanche.


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