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MAIELLARO: "BARI, PASSA IL PRIMO TURNO E SARAI IN SERIE B ALL’80%"

L'intervista a Pietro Maiellaro, lo "Zar", tra ricordi e pronostici sui playoff


Attualmente direttore generale del Lucera, Pietro Maiellaro è stato prima calciatore e poi anche allenatore. Estro e fantasia lo hanno accompagnato nella lunga carriera calcistica che lo ha visto militare nei campionati di Serie A, B e C. Amatissimo dai tifosi biancorossi, Maiellaro è ancora oggi ricordato per i suoi gol, per le sue giocate di alta qualità, per i suoi assist e per la storica promozione in Serie A nel campionato 1988/1989 con la squadra biancorossa all’epoca allenata da Salvemini.


Maiellaro, delle 4 stagioni passate a Bari, cosa ricorda maggiormente

I ricordi sono tanti, ma sicuramente la gente. I tifosi del Bari mi hanno conquistato nonostante i miei primi mesi poco brillanti. Ricordo che venendo dal Taranto feci fatica ad adattarmi e ad ambientarmi. Ma loro, probabilmente consci del mio valore, hanno saputo aspettare con tanta pazienza e affetto. Sono sempre stati vicini e per questo ho cercato di ricambiarli in tutti i modi.

Ma è un rapporto, quello tra lei e i tifosi del Bari, che non si è mai estinto …

Verissimo. Bisogna essere riconoscenti alla gente di Bari perché questi tifosi non dimenticano, anzi mi fanno sentire ancora presente per il fatto di riconoscermi, di farmi apprezzamenti … è come se stessi ancora giocando. È tutto molto bello e mi dà grande soddisfazione. Lo stesso cerco di fare io nei loro confronti.

Lei ha avuto un ottimo rapporto anche con Salvemini, vero?

Assolutamente. Salvemini è stato - ed è - una persona onesta, schietta e trasparente, un uomo d’onore che non faceva mai qualcosa con cattiveria per far male o mettere i bastoni fra le ruote a qualcuno. Era una persona di principi e i rapporti si basavano sul rispetto. Anche con me si è comportato così.

In che modo?

È stato chiaro sin dall’inizio. Appena è venuto a Bari ci siamo parlati, mi ha detto subito le cose in faccia e da quel giorno ci siamo detti sempre tutto. All’epoca, poi, ero sul piede di partenza...


Per andare dove?

Mi cercava il Genoa. Ma Salvemini mi disse che contava su di me anche se voleva conoscermi meglio. Io gli risposi dicendogli che capivo la sua posizione e che mi sarei messo subito a disposizione assicurandogli che avrei dato comunque il massimo. Da quel giorno nacque un rapporto bellissimo, di stima reciproca, di rispetto esemplare. Poi mi ha fatto giocare alla grande e soprattutto divertire in campo.

E lei ha fatto divertire anche i tifosi soprattutto nell’anno della Promozione in A …

Beh, con il suo gioco Salvemini ha esaltato le mie qualità e io ho dato il mio contributo con gol e assist. Ricordo quell’anno. Era quasi sempre festa. Ma avevamo una grande squadra e noi giocavamo bene.

Ma quanto varrebbe oggi un calciatore bravo con tanta tecnica e qualità come Maiellaro?

Non saprei. Solo di pubblicità avrei guadagnato parecchio. Penso tuttavia, per come vanno queste valutazioni, dai 30 milioni in su.

Terminata la carriera da calciatore lei ha iniziato subito ad allenare. Più facile giocare o allenare?

Cento volte giocare. Perché dipende da te, conosci le tue forze e sai ciò che puoi dare.

C’è qualcosa che non ha mai digerito in questi anni passati nel calcio?

Una cosa ci sarebbe. Negli spogliatoi non sono tutti onesti, schietti e trasparenti. C’è sempre qualcuno che origlia dietro la porta e dietro i muri e tu non te ne accorgi.

Parliamo ora dei playoff. Da quali squadre dovrà guardarsi il Bari?

Il Bari non deve avere timore delle squadre che deve incontrare. Può giocare e vincere con chiunque. Il problema è che il Bari giocherà dopo rispetto alle altre e questo sarà controproducente per i biancorossi perché più si gioca e più si migliora.


Dunque se dovesse fare un pronostico?

Dico che se il Bari passa il primo turno ha l’80 % di possibilità di vincere il campionato. Ma spero che la gente possa andare allo stadio anche in misura ridotta. Il fattore campo potrebbe essere l’arma in più per il Bari. La società, intanto, ha già dimostrato di essere da B, ora vediamo i calciatori.

Vorrebbe dare un consiglio ai tifosi del Bari?

A prescindere se abbiano il permesso o meno di andare allo stadio, i tifosi dovrebbero fare in modo di seguire la squadra come sanno fare, di tenerla viva, aiutarla e sostenerla in tutti i modi. Anche andando allo stadio prima della gara - pur rispettando le norme anti Covid-19 - per far sentire il loro calore e affetto che so non mancherà mai verso la loro squadra.


Rino Lorusso (giornalista International Web Post)


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