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KUTUZOV E IL BARI, UN AMORE MAI SFIORITO

Il “generale” Vitali continua a mantere vivo il suo ricordo per i trascorsi biancorossi

Quarant’anni appena compiuti (è nato il 20 marzo 1980) ed un forte legame con Bari. Vitali, originario di Pinsk, è cresciuto nelle giovanili del Bate Borisov, e venne acquistato, appena ventunenne, dal Milan che lo notò in occasione di un confronto di Coppa UEFA contro la squadra bielorussa e lo portò in Italia. L’arrivo a Milano e il contatto con un nuovo Paese, una nuova realtà e una nuova lingua, lo frenano un pò: due sole presenze in rossonero prima di venir girato in prestito allo Sporting Lisbona in Portogallo. Al suo ritorno in Italia lo aspetta prima l’Avellino di Zeman (2003-2004) e poi la Samp, dove gioca per due anni offrendo un buon rendimento. Parma e Pisa le successive tappe prima di approdare, a gennaio del 2009 al Bari dove resterà fino alla fine della stagione 2011-2012 collezionando 51 presenze e mettendo a segno 7 reti.


Col Bari c’è stata una vera storia d’amore nel bene e nel male. Qualche giorno fa infatti, l'ex calciatore biancorosso ha dimostrato per l’ennesima volta il suo legame con la città pubblicando, sul suo profilo Facebook, un post con foto che inneggiava alla bellezza dello stadio San Nicola: “Questo non l’Olimpico di Roma. Non è San Siro. Ma la bellezza unica. San Nicola amore infinito di calcio. Forza Bari”.

Dei suoi allenatori a Bari, Ventura e Conte, conserva un ottimo ricordo: “A Bari sono stato allenato sia da Conte che da Ventura, che poi si sono succeduti alla guida della Nazionale, parlano la stessa lingua a livello calcistico. All’inizio con Conte mi sembrava di fare le stesse cose precedentemente viste con Ventura, anche a Pisa. Ho appreso tanto da entrambi. Antonio aveva tutti gli ingredienti per diventare un grande allenatore: viveva con la squadra, chiedeva a ciascuno di noi come stessimo ogni singola mattina, aveva voglia di arrivare e tanta qualità. All’epoca fu fondamentale la presenza del professor Ventrone, il suo preparatore atletico, che ci faceva lavorare in maniera durissima, quasi al di là dei nostri limiti”


Qualche settimana fa Kutuzov e Conte si sono rincontrati dando vita ad un simpatico fuori programma.

Durante la conferenza stampa del dopopartita Lazio-Inter, Vitali ha fatto una domanda al mister:

«È successo un po’ per caso. Io ero lì come ambasciatore dello stadio Olimpico nell’ambito di Euro 2020. Allora sono arrivato in conferenza stampa e ho pensato di farmi riconoscere. Tutti erano preoccupati che, vista la sconfitta, rispondesse male. Io però ero sicuro del contrario, lo conosco bene, e infatti ha sorriso. Del suo Bari ricordo che tutto era come una favola. Bari cominciò a vivere un sogno incredibile, salendo sul podio di Serie A, dove salgono solo le città importanti. Il calcio a Bari è una religione e io ho sentito questa passione ovunque. Il gruppo grazie a lui era unito e compatto. Si facevano tantissimi sacrifici, oltre il triplo del lavoro. Il Bari era un’Inter in miniatura. Io vedo ad esempio Lukaku, e fa il mio gioco. Io anche ero grosso, cercavo di sopportare l’impatto con la difesa. L’Inter naturalmente ha valori diversi e obiettivi diversi, ma la filosofia è ancora quella di Bari».

Conte simpaticamente ha risposto: «Vitali è un mio ex giocatore, abbiamo vinto il campionato a Bari insieme. 4-2-4, ti ricordi?». Al termine della conferenza i due si sono abbracciati e hanno posato insieme per una foto.



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