Era stato confermato verbalmente in tempi non sospetti dal presidente in persona, ma la sconfitta in finale potrebbe aver cambiato le carte in tavola
E adesso cosa succede? Il Bari si è risvegliato tra mille dubbi sul prossimo futuro. Il primo dei nodi da sciogliere, anche velocemente, riguarda l’allenatore. Vivarini ha sicuramente fatto bene alla guida della squadra, tanto da riuscire comunque, dopo una partenza lenta, a riportare ai vertici i biancorossi. La sconfitta in finale potrebbe però aver cambiato il corso delle cose. Il presidente nel post partita è stato sibillino in alcune dichiarazioni: «ripartire e non fermarsi», ma anche «adesso cambia tanto». Cosa intendeva? Qualcuno ha letto nelle sue frasi la volontà di cambiare, nonostante un altro anno di contratto che lega Vivarini al club biancorosso, la guida tecnica dei galletti. Le distanze tra il Bari e mister Vivarini potrebbero essere ulteriormente amplificate anche dalla volontà, mai nascosta, del tecnico di avere più voce in capitolo sul discorso mercato: la rosa messa a disposizione del mister, seppure di prim'ordine, non avrebbe mai appieno soddisfatto le richieste di un organico conferme alle sue idee di gioco. È vero che la squadra è stata costruita sotto la gestione Cornacchini, ma è vero anche che con il mercato di riparazione non sarebbero state soddisfatte tutte le istanze avanzate dal tecnico. Dal canto suo la società, potrebbe anche “contestare” all’allenatore il non aver valorizzato giovani su cui la famiglia De Laurentiis aveva puntato con investimenti economici di rilievo, come nei casi di Folorunsho, D’Ursi e Ferrari, sempre ai margini del progetto tecnico biancorosso.
Insomma, il futuro è tutto da scrivere, tenendo in debita considerazione che un secondo tentativo a vuoto nel raggiungere l’obiettivo della promozione in Serie B, potrebbe rappresentare un “fallimento” che la famiglia De Laurentiis e la piazza barese non sarebbero in grado di digerire tanto facilmente.