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SIMERI E HAMLILI, DA PROTAGONISTI A COMPRIMARI
Auteri li utilizza col contagocce, quando decide di farlo. Solo incomprensioni?

Cose di spogliatoio, si dice. Cose che, davvero, fino in fondo, non è possibile conoscere ancor prima che comprendere. E allora si prova a pensare che ci sia semplice incompatibilità fra mister Auteri, alla prima stagione di lavoro sulla panchina del Bari e i giocatori oggetto della discussione: Hamlili e Simeri. Due ragazzi che hanno visto tramutare il proprio ruolo in squadra da elementi chiave a comprimari e, ultimamente, a separati in casa. Il centrocampista ha collezionato solo due apparizioni quest’anno (per un totale di 20 minuti totali). Nulla a che vedere con la pur tortuosa stagione ‘19/20, in cui il giocatore per 18 volte ha vestito la maglia biancorossa. La differenza è oceanica e palesa un diverso grado di apprezzamento del calciatore da parte della guida tecnica di Vivarini prima, e di Auteri poi. Nulla di così clamoroso, sia chiaro, ma tale discrepanza di utilizzo trova eco nei corridoi del tifo barese, in cui il centrocampista numero 8 è molto apprezzato per la sensibilità tecnica e per le sue belle giocate. Ecco il motivo per cui fa notizia e ferisce un probabile addio anticipato di ZH.
Rimbomba sicuramente, nei sopracitati corridoi, anche la news che riguarda il numero 9 biancorosso: Simone Simeri, centravanti oscurato dalla presenza di Montalto, ha quasi finito di preparare le valigie per volar via da Bari. Per il nativo di Napoli non ci si capacita circa lo scarso impiego, sia per la volontà del mister di imperniare il proprio attacco su tralicci - e Simeri sarebbe perfetto in quest’ottica -, sia per l’ottimo rendimento nella passata stagione (26 apparizioni, 10 reti). Anche per l’attaccante la piazza stravede.
Poter contare sul miglior Simeri (non quello attuale), fisicamente e psicologicamente, significa anche aver maggior possibilità di stappare partite ampollose come quella contro la Vibonese.
Stesso dicasi per Zakaria Hamlili, abile nel rendere imprevedibile il gioco uscendo dallo spartito tattico e nel fluidificare manovre inceppanti: qualità che accomoderebbero match altrimenti spigolosi.
Due figure di livello, due risorse preziose, due casi. Due giocatori che, soprattutto, sarebbero serviti per la complicata rincorsa alla fuoriserie Ternana e che, invece, accumulano minuti fra panchina e tribuna.
Esclusa, dunque, l’incompatibilità c’è solo una spiegazione: le cose di spogliatoio. E lì non c’è discorso che tenga.
Nicolas Cariglia