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QUANDO IL FLOP SI TRASFORMA IN TOP

Le storie di sette giocatori che lontano da Bari hanno avuto successo


La storia del calcio è ricca di giocatori “bocciati” dai tifosi, che cambiano squadra e si trasformano in campioni. La storia ultracentenaria del Bari è ricca di brutti anatroccoli diventati... cigni. A cominciare da Ciccio Caputo, l’attaccante del momento in serie A, promosso a pieni voti anche dai tecnici. Dopo 142 partite in biancorosso e 47 gol segnati (il massimo per un calciatore barese in serie B) l’attaccante finiva puntualmente nel mirino dei contestatori, tanto da costringere i dirigenti a cederlo. Il “cannoniere della Murgia” è rinato nel Sassuolo, calcisticamente parlando e si sta togliendo una lunga serie di soddisfazioni. Indossando addirittura la maglia della Nazionale e firmando un gol in azzurro, diventando il più vecchio esordiente a segnare per l’Italia.

L’elenco dei flop diventati poi oro che luccica comprende il difensore Lorenzo, il centravanti Farina, il centrale Xavier, la punta Di Vaio, l’attaccante Allback e il centrocampista Iago Falche.

Nestor Gabriel Lorenzo arriva a Bari assieme ai brasiliani Gerson e Joao Paolo nel 1989, a 22 anni. ricopre il ruolo di libero (15 presenze e un gol) anche nella sua Nazionale, l’Argentina, a quei tempi guidata da Maradona. E proprio nel 1990, con i sudamericani, diventa vice campione del mondo. A Bari è fischiatissimo. La rivincita arriva con le maglie dello Swindon Town, del San Lorenzo, del Banfield, Ferro Carril Oeste e del Boca Junior: 167 partite disputate complessivamente e 11 gol.

Frank Farina, il “canguro” australiano preveniente dal Bruges, non ha mai convinto. E’ stato una meteora: otto partite e neanche un gol. Quindi il passaggio nel Notts County senza infamia e senza lode, per esplodere con Strasburgo (14 gol), Lilla (6) e Brisbane Strikers (33). Farina, titolare nella Nazionale australiana è diventato anche allenatore, conquistando due volte la coppa d’Oceania.

Una sonora bocciatura per l’eccentrico portoghese Abel Xavier, 22 anni, prelevato dal Benfica. Col Bari, solo otto partite a causa di una pubalgia. Doveva essere uno dei pilastri della difesa: non ha mai convinto, nonostante il curriculum pieno di riconoscimenti. E’ stato l’ottavo giocatore di colore, essendo nato in Monzambico. Andato via dalla città di San Nicola, ha ottenuto consensi e applausi nel Real Oviedo, Psv, Everton, Liverpool, Galatasaray, Hannover, Roma e Middlesbrough diventando titolare nella Nazionale lusitana.

La storia di Marco Di Vaio, ha dell’incredibile. Fischiatissimo, era arrivato a pregare l’allenatore Fascetti di non convocarlo per evitare le sonore contestazioni dei tifosi: 27 partite e tre gol. Quindi, l’exploit in Salernitana, Parma, Juventus, Valencia, Monaco, Genoa e soprattutto Bologna. Per un totale di 142 reti realizzate in serie A. Il giocatore vanta anche 14 presenze e due gol in Nazionale.

Non va meglio allo svedese Marcus Allback, arrivato per sostituire Ventola infortunato. Sedici partite in biancorosso e neanche un gol. Un altro illustre incompreso. Perché andato via dal Bari segna col Copenaghen 45 gol in 125 partite, siglando anche la rete della vittoria dei danesi su Manchester United e Benfica. In Danimarca lo eleggono giocatore dell’anno.

Infine, Iago Falque Silva, attaccante spagnolo, distintosi nelle giovanili di Real Madrid e Barcellona. La Juventus lo gira al Bari. Non lo gradisce nessuno e lui finisce al Villareal. Quindi, Tottenham, Southampton, Genoa, Roma e Torino. Con la maglia granata realizza 30 gol.

Gianni Antonucci


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