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QUANDO IL BARI PARTIVA IN TOURNÉE

Aggiornamento: 27 mag 2020

Nel 1938 e nel 1970 i biancorossi parteciparono a tornei internazionali


La prima volta risale al 1938. Un esibizione in occasione delle nozze di Zog, il re dell'Albania. All'invito a Tirana per il Bari di quei tempi seguì l'attraversata della squadra via mare dell'Adriatico, fino al porto di Durazzo. Una piccola impresa, visti i tempi. e ottant'anni fa. Il sovrano sposò una baronessa ungherese Geraldine Appony. Per festeggiare l'unione degli sposi Vittorio Emanuele III inviò due vasi come regalo di nozze, Hitler donò una Mercedes torpedo assai più gradita dalla coppia. E per farsi perdonare, l'intraprendente ministro degli Esteri, Galeazzo Ciano, convinse il governo italiano ad acquistare e a donare uno yacht, l'Illiria.

Il primo maggio i baresi, in maglietta bianca a strisce rosse, affrontano lo Sport Club Tirana, vincendo per 2-0.



Trent'anni dopo, la tournée indimenticabile di fine stagione 1969-70 nel Nord America (Stati Uniti e Canada) per un faccia a faccia con avversari di grande prestigio internazionale: il favoloso Manchester United, il Celtic di Glasgow e la squadra tedesca dell’Eintracht di Francoforte. Perfetta l’organizzazione curata da oriundi pugliesi ed in particolar modo da Santino Fortunato e Antony Doria: con il ritorno in A (agosto 1969) avevano preparato le locandine con in primo piano Oronzo Pugliese, in quel momento alla guida della squadra poi sostituito dal suo “secondo” Matteucci e, quindi, rimasto fuori dall’evento.


Il Bari giocò a Toronto (due volte) e a Montreal in Canada e poi a New York (2 volte), a Chicago e a Filadelfia negli States. Eccezionali i continui e rapidi spostamenti (con aerei) fra le varie sedi scelte per le partite alle quali assistettero non meno di 10 mila spettatori.

Insomma, un maggio da ricordare. Il primo impatto fu in Canada, a Toronto, con in programma la sfida con il Manchester United.

Per la maggior parte della comitiva biancorossa fu la prima transvolata dell’Atlantico. La sera prima della partita con il Manchester, durante una programmata conferenza stampa, ci fu una specie di “fuori programma” fra Pasquale Loseto (detto “Ualino”) e George Best, il fenomeno calcistico del momento. Lo racconta e lo ricorda ancora oggi il tenace Ualino: uno dei pochi superstiti di quella splendida spedizione calcistica oltre oceano. 2Mi presentarono a Best – dice Loseto – e lui con un pizzico di spavalderia, quando apprese che sarebbe stato marcato da me, disse che potevo cominciare a tremare. Risposi subito dicendo che come cominciava la partita gli avrei messo subito un piede in bocca. E aggiunsi: “Vedremo se farà ancora lo sbruffone”. In campo, il giorno dopo (2 maggio), il Manchester vinse per 1-0 peraltro su rigore di Morgan ma Best, controllato da Loseto, non prese palla. Quattro giorni dopo, a New York, il Manchester fece il bis vincendo per 2-1 e fu la rivincita per George Best dopo che Loseto fu protagonista di un simpatico episodio. Uscendo dall’ascensore dell’albergo (Royal York), si trovò di fronte una folla di fans che applaudiva. Emozionato rispose ringraziando con un inchino. Gli applausi, però, non erano per lui ma per il grande Duke Ellington che con la sua orchestra si esibiva nello stesso hotel dove era il Bari.

Singolare quanto accadde a Spalazzi: nello scontro con un avversario subì una distorsione al ginocchio. Per sicurezza gli organizzatori lo portarono subito in ospedale. "Non conoscevo l’inglese - ricordò Spalazzi - ma restai meravigliato quando una dottoressa mi chiese: “Dov’è il cane?”. Sì, perché ero stato portato in un Dog Hospital, cioè in una clinica per l’amico a 4 zampe".

Il Bari scese in campo quasi sempre con la stessa formazione: Spalazzi, Loseto, Galli, Furlanis, Spimi, Muccini, Canè, Pienti, Spadetto (Toffanin), Fara, Colautti e qualche apparizione di Tonoli, Daddosio, Curatoli, Colombo, Zuckowski. Una formidabile esperienza terminata con l’unica vittoria (1-0) contro i tedeschi dell’Eintrach e gol all’8’ del terzino Galli. Il giorno dopo, il commiato durante una fastosa serata nella lussuosa villa del celebre soprano Licia Albanese (1909-2014), barese come il marito, il finanziere Joe Gimma, entrambi sempre presenti alle partite del Bari. Licia Albanese (peraltro cugina di Angelo Albanese, dirigente biancorosso) diede il calcio d’inizio alle gare disputate negli States. Ricordava spesso Filippo Nitti (1925-2005), segretario del club e uomo di fiducia del presidente Angelo De Palo: "La serata d’addio fu memorabile. In una stupenda baia sul mare a squadra e dirigenti furono serviti piatti tipici della cucina barese. Tra gli altri, gigantesche salsicce e gustosissime vongole grandi quanto ostriche. Poi Licia Albanese improvvisò un suo personale “recital” con romanze che prima aveva cantato solo al Metropolitan". Il bilancio della torunée di un mese: sette partite disputate con due sole sconfitte (entrambe con il Manchester United), quattro pareggi e una vittoria.

Gianni Antonucci



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