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LE PARTITE STORICHE: BARI-BRESCIA 2-1 (16 GIUGNO 1932)

L'incontro giocato al Littoriale di Bologna per la salvezza in serie A: fu il primo esodo massiccio di tifosi biancorossi

BARI-BRESCIA 2-1

16 giugno 1932

BARI: Zamberletti; Antonelli, Ballerio; Gay, Valente, Paradiso; Massiglia, Bodini, Bisigato, Rossini, Giuliani. (All. Weisz)

BRESCIA: Perrucchetti; Gataldi, Pasolini; Morselli, Scaltriti, Gasparini; Maffioli, Frisoni, Gibertoni, Braga, Ranelli. (All. Orrico)

ARBITRO: Scorzoni.

RETI: 3’ Braga, 74’ Gay (rigore), 85’ Gay

Non sono poche le partite storiche nella lunga vita del Bari calcio. Fra le tante, vale la pena per ora ricordarne cinque, cominciando dallo spareggio del 16 giugno 1932 giocato sul neutro di Bologna contro il Brescia, per la permanenza in A. Lombardi autori di una incredibile rimonta, conclusa con l’aggancio in classifica dei biancorossi a 25 punti. Una sfida che per la prima volta evidenziò l'esodo massiccio dei tifosi al seguito del Bari. Allo stadio bolognese va in onda una “battaglia ardente, senza un attimo di sosta, combattuta col cuore in gola e chiusasi con una vittoria magnifica contro il quadrato “undici” bresciano, proprio quando sembrava che la Bari dovesse subire l’ultima beffa della sorte”.

Dopo 3 minuti il gol a sorpresa dei bresciani di Braga. Sul volto dei tifosi pugliesi c'è più rabbia che disperazione. Primo tempo, dunque, con il Brescia in vantaggio e così sino al 74’ quando arriva la svolta per il Bari: Gay si sposta sulla destra, invia al centro un pallone insidioso che Scaltriti respinge col pugno. Rigore. Netto e sacrosanto. La tensione è a mille. Il gruppo dei tifosi baresi non ha il coraggio di assistere alla realizzazione del rigore, si gira dando le spalle al campo. Gay parte, tira e prende il palo in pieno. Ma l’arbitro decide per la ripetizione del penalty: il portiere Perrucchetti si è mosso prima del tiro. E’ ancora Gay che calcia e questa volta segna.



Lo stesso giocatore a quattro minuti dalla fine (85’) firma la rete della vittoria e quindi della permanenza in A. Un capolavoro. Boldini intercetta un allungo di Gilbertoni a Ranelli e passa la palla a Marsiglia; questi la mette al centro dove Gay raccoglie, scarta Gasparini e Scaltriti, evita l’intervento di Pasolini e supera Parrucchetti. E’ l’apoteosi, il delirio sugli spalti. Quando l’arbitro fischia la fine, il Littoriale di Bologna è una pentola in ebollizione, in campo e fuori: i giocatori piangono di gioia, Massiglia sviene per l’emozione. All’esterno dello stadio la cronaca registra “alcuni incidenti fra i supporter baresi e gli oltre due migliaia di tifosi bresciani, giunti qui con tutti i mezzi di trasporto”.

A Bari, in piazza San Ferdinando, la gente ha seguito la partita grazie ad un altoparlante installato per l’occasione. Dal silenzio glaciale al vantaggio dei lombardi fino all’euforia senza limiti del vantaggio. La fine della partita è sottolineata anche dalla sirena della Rinascente, un corteo attraversa le strade centrali e si ferma davanti al palazzo di Governo e sotto il Municipio. I balconi degli uffici restano illuminati fino a tarda sera per una vittoria che consacra il diritto del Bari a rimanere in serie A. “Contro tutto e tutti la Bari ha vinto la sua più bella battaglia”, scrivono i giornali dell’epoca. Arrivano telegrammi, manifestazioni d’affetto, complimenti, consensi. Anche dalla Tripolitana dove “i tifosi baresi di Cufra e di Tripoli inviano alla squadra i più fervidi auguri”.

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