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IL MAGAZINE "LA VOCE BIANCOROSSA" IN EDIZIONE DIGITALE

Aggiornamento: 19 ott 2021

La versione "sfogliabile" on line del nuovo numero del periodico della nostra testata pubblicato per il derby Bari-Monopoli, big match della settima di campionato



È tornato il priscio. Quel sentimento misto tra gioia, felicità e allegria che fa parte del dna di ogni barese. E’ così a giudicare dai commenti, dalle chiacchierate tra amici, dalle esternazioni dei tifosi, dalle code per acquistare i biglietti per il derby col Monopoli.

C’è chi addirittura ha rivisto, nel primo tempo giocato col Messina, l’intensità del Bari di Catuzzi. E si è “imprisciato”. Perché questa squadra, tassello dopo tassello, sta contribuendo a costruire il sogno di una città: il ritorno nel calcio che conta.

Non è ancora il tempo di bilanci. Però la sensazione comune è quella di aver imboccato la strada giusta. Senza proclami roboanti. Lo annunciano i risultati, il modo di giocare, la classifica, il gruppo ritrovato. Tutti elementi in grado di plasmare un’identità vincente. Forse, la soddisfazione migliore arriva dal cambiamento di mentalità dei ragazzi. Finalmente il Bari è una squadra: questo può essere il derby della maturità. E se il priscio, al di là delle parole, si stia facendo strada, lo dimostreranno i tifosi sulle gradinate del San Nicola. Il derby ha sempre avuto un fascino particolare, gli ingredienti del primato del girone C in palio e la sfida tra gli attacchi più prolifici, senza dimenticare le ambizioni di ciascuna squadra, aggiungono un pizzico di interesse in più. L’orario (17,30), inoltre, non crea scombussolamenti familiari a tavola. Insomma, perderà chi non si sarà affacciato dalle parti dell’astronave di Renzo Piano.

L’unica nota stonata, lo scriviamo con una profonda amarezza, è l’assenza del tifo organizzato in curva nord. Gli ultras conducono una campagna contro il sistema che li condiziona e li penalizza. La loro voce e il loro sostegno mancano. Il calcio muto e silenzioso ci porta alla mente il periodo buio della pandemia. Pur nel rispetto delle decisioni prese, vogliamo comunque lanciare un appello a riconsiderare - se possibile – l’assenza dalla curva. La presenza in massa potrebbe rappresentare la risposta migliore alle problematiche sollevate. Non si tratta di una resa, ma di un’esame di maturità perché la Bari non si discute, si ama. Riempiamo tutti insieme di contenuti questo slogan. Siamo convinti che i tifosi organizzati faranno il pieno di consensi, stringendosi attorno alla squadra. In presenza.

Intanto, mentre scoppia la contagiosa derbimania, il Consiglio federale Figc approva all’unanimità il divieto di qualsiasi partecipazione societaria in più di un club professionistico con l’obbligo di tempestiva dismissione, a pena di decadenza dell’affiliazione, per quelle società che dovessero salire in Lega Pro dalla Serie D. Per i casi esistenti, attraverso una disciplina transitoria, c’è tempo per la dismissione entro l’inizio della stagione 2024/25.

“Non solo sarà escluso categoricamente il controllo assoluto della società ma non si potrà neanche avere alcuna partecipazione”, spiega il presidente della Figc Gabriele Gravina. Dopo il caso-Salernitana con le società facenti capo a Claudio Lotito, restano da risolvere le situazioni legate a Bari (De Laurentiis) e Mantova (Setti).

In sintesi i De Laurentiis dovranno decidere, entro due anni e mezzo, se tenere il Napoli o il Bari.


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