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IL BARI TARGATO AUTERI COMINCIA A PRENDERE FORMA

Occorre una partenza a razzo in campionato per non essere costretti a rincorrere

Foto SSC Bari



Una squadra ambiziosa, che non avrà timore di mostrare la faccia sporca per vincere anche quando non giocherà bene, con un’identità forte e offensiva. Il Bari griffato Auteri comincia ad essere plasmato. Il suo sarà un calcio bello, audace e rischioso. Insomma, ci sarà sicuramente da divertirsi.

L’allenatore segue le sue idee senza accettare compromessi, anche se ha riconosciuto come il mosaico biancorosso non sia ancora completo. Mancano alcuni tasselli per esprimere al meglio il potenziale che Auteri ha in mente. Il talento non manca, ci sono giocatori interessanti, il resto arriverò dal mercato. Ancora una volta sembra ci siano le risorse, umane e finanziarie, per raggiungere l’obiettivo promozione. Questo Bari è destinato a non stare mai fermo, dovrà giocare con un ritmo incalzante, se possibile partire come un centometrista nella finale olimpica per balzare subito al comando del campionato. Il comunicato della società al termine del ritiro snocciola dati importanti: 21 sedute tra campo e palestra, 275mila chilometri percorsi monitorati e analizzati, più di 120 chilometri messi a referto da ogni singolo calciatore. Insomma, nella prossima stagione non sono ammesse rincorse o errori. La promozione diretta è l’unica strada da percorrere - il girone C è una passerella di nobili decadute, con un elevato tasso tecnico in campo - perché i playoff hanno dimostrato la loro fragilità. Mettendo da parte il passato (poche volte ci hanno portato bene) non si può correre il rischio di affidare una stagione intera, le ambizioni e le attese di una città, ad una partita sola.

Il cambio di Scala e di Vivarini dimostrano come la dirigenza del club abbia ritenuto un fallimento l’ultimo campionato, al di là delle inevitabili parole di circostanza. Si è deciso giustamente di cambiare. Alla base del progetto per la risalita continua il grande investimento economico della famiglia De Laurentiis in un periodo certo non facile, tra stadi chiusi, una rosa il cui valore è stato quantificato in oltre 6 milioni e mezzo di euro con ingaggi importanti, sponsorizzazioni e ricavi televisivi al lumicino. Le premesse e le promesse, finora, sembrano quelle giuste.

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