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CATANZARO, ECCO COME METTERLO ALLE CORDE

I punti deboli e i punti di forza della squadra allenata da Calabro


Il Bari di Mister Auteri giunge alla sfida casalinga contro il Catanzaro dopo la convincente e solida vittoria in casa della Casertana, in cui si sono viste ottime trame offensive, combinazioni rapide ed anche una ritrovata solidità difensiva dopo la sconfitta interna con la Ternana. Auteri dunque sembra intenzionato a confermare la quasi totalità dello schieramento dell’ultima convincente uscita, situazione questa che potrà senza dubbio dare fiducia e continuità di prestazione contro una squadra, come il Catanzaro, che si preannuncia ostica. Andremo ad analizzare il momento di forma del Bari, passando per la probabile formazione dei biancorossi, finendo alle insidie e caratteristiche del Catanzaro, guidato fin qui in maniera egregia da Antonio Calabro.


Come detto, Auteri potrebbe optare per la conferma dell’11 vittorioso di Caserta, ad eccezione di De Risio, che potrebbe lasciare il posto a Maita o formare la coppia di interni proprio con quest’ultimo ed in questo caso l’escluso sarebbe Bianco: un Bianco però apparso in buona forma e che ha fornito un’ottima prestazione in fase di impostazione e gestione del pallone, mostrando a pieno le sue principali qualità, unite ad un’ottima intelligenza tattica; anche lo stesso De Risio mostra un miglioramento di condizione, e potrà di certo nelle prossime giornate apportare fisicità e solidità ad un reparto che è sempre cruciale nelle trame di gioco volute da Auteri. Come detto sopra, la prestazione difensiva è stata positiva, con Celiento a suo agio nel ruolo di braccetto destro ormai dall’inizio del campionato e che non disdegna di alzare la sua posizione in fase di impostazione, accompagnando i movimenti in avanti di Ciofani e fornendo una opzione in più nel giro palla. Sembrano essere confermati Sabbione e Di Cesare, date le ultime amnesie di Perrotta, giocatore molto prestante fisicamente ma che nella nostra difesa a 3 mostra limiti nelle letture e nella copertura di campo in coordinamento con il quinto di parte, D’Orazio; proprio quest’ultimo ha fornito una convincente prestazione a Caserta, unendo quantità e qualità sull’out mancino e mostrandosi decisamente più a suo agio in partite con supremazia territoriale del Bari, che celano le sue difficoltà in copertura e posizionamento. Per quanto riguarda il reparto offensivo, i tre davanti mostrano un’intesa crescente, soprattutto nelle giocate rapide in verticale e questa è un’ottima indicazione per Auteri, dato che proprio le combinazioni veloci in profondità rappresentano uno dei marchi di fabbrica del tecnico biancorosso: in particolare, Antenucci si è mostrato in grande spolvero, sia in rifinitura abbassando la sua posizione con Marras e D’Ursi a stringere, sia in fase di finalizzazione.

Andiamo a vedere come si schiererà il Catanzaro di Antonio Calabro, che si presenta con un 3-4-1-2 al San Nicola:


I principali marchi di fabbrica della squadra di Calabro, che viene da 5 risultati utili consecutivi ed un ottimo quinto posto, derivano facilmente dai numeri riscontrabili analizzando i gol fatti e subiti, rispettivamente 13 e 12: segno di una squadra cinica, essenziale e soprattutto solida, che a volte però pecca nella chiusura delle partite. In particolare, Calabro ha trovato maggior equilibrio nelle meccaniche difensive da quando ha spostato Fazio centrale nella line a 3, con Riccardi e l’esperto Martinelli ai suoi lati, potendo dunque contare su gran solidità ed una buona fisicità. Il centrocampo è sorretto dalla coppia Verna-Risolo: Verna è un centrocampista dinamico, che non disdegna gli inserimenti di supporto, mentre Risolo è più costruttore di gioco, che ha una buona gestione del pallone, buona tecnica nel lungo e buone capacità balistiche. Il reparto offensivo può contare sulla gran tecnica di Carlini, che agisce da trequarti ed è il principale fulcro tecnico della squadra, occupandosi principalmente della fase di rifinitura ed assecondando i movimenti dei quinti di difesa in inserimento e le combinazioni delle due punte centrali, che saranno probabilmente Di Massimo e Curiale: se quest’ultimo è una punta da area di rigore, Di Massimo è una seconda punta molto dinamica e che spesso si abbassa sulla trequarti per trovare spazi e sfruttare le sue caratteristiche. In fase difensiva, la squadra di Calabro mantiene un atteggiamento equilibrato, non esasperando la pressione in avanti ma prediligendo la copertura della propria metà campo, anche in virtù delle caratteristiche individuali a disposizione; atteggiamento questo che costringerà il Bari ad una partita paziente, consapevole che non avrà molti spazi in verticale ed alle spalle della linea avversaria, quantomeno nel corso della prima fase del match.

Arrivando alle possibili chiavi del match, di certo la prestazione complessiva di Antenucci nel trovare la giusta posizione potrà essere determinante, in virtù dei pochi spazi a disposizione: se riuscirà ad abbassarsi sapientemente e trovare giocate alle spalle della linea di centrocampo avversaria, allora potremo essere pericolosi con i tagli di Marras e D’Ursi e con le avanzate dei quinti di difesa ed il supporto di Maita. Possibile sorpresa potrà essere l’inserimento dal primo minuto di uno tra Montalto e Candellone, in modo da avere un riferimento più fisico a contrastare l’abbassamento della linea del Catanzaro, in luogo di D’Ursi, che potrebbe in questo caso subentrare e far male con la sua freschezza.


Alessio Bonante

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