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CARRERA, L'AGGRESIVITA' IN PRIMA PRESSIONE

L'allenatore vuole una squadra reattiva e pronta a riconquistare il pallone

Avevamo parlato, nelle scorse settimane, delle ormai annose e ricorrenti difficoltà del Bari guidato da Gaetano Auteri, evidenti soprattutto in fase di possesso e per una scarsa integrazione tra la rosa a disposizione e dettami tecnico-tattici, come ad esempio la mancanza di quinti di difesa idonei all’idea e al sistema di gioco voluti dall’ex tecnico biancorosso. Al posto di Auteri è dunque giunto in sella alla panchina biancorossa Massimo Carrera, tecnico che ha allenato per lo più all’estero (su tutte Spartak Mosca e AEK Atene) ma che è stato al fianco di Antonio Conte nei 3 anni vincenti e spettacolari alla Juventus.

Quale sarà il sistema di gioco che adotterà Carrera? Il diretto interessato, nella conferenza stampa di presentazione, ha mostrato subito delle idee molto chiare e soprattutto di grande spessore tecnico: ha infatti dichiarato che “il modulo lo fanno i giocatori a disposizione”. Un’affermazione che andrà nella direzione delle caratteristiche di ciascun elemento della rosa (sarà difficile la riproposizione della difesa a 3) e che potrà aiutare determinati profili ad esprimersi secondo le loro peculiarità. Non ci si aspetta dunque un Carrera integralista, come d’altronde testimonia la sua storia da allenatore: non ha un vero e proprio modulo di riferimento, piuttosto adatta i sistemi di gioco a seconda appunto delle circostanze, sia interne che esterne, sia derivanti dalla propria rosa e sia da particolari caratteristiche degli avversari che possano richiedere delle modifiche a livello numerico. Ma se dovessimo individuare un sistema di gioco, giusto per “dare i numeri”, sul quale ipotizzare la formazione ideale del nuovo Bari, potremmo ritrovarci a parlare di un 4-4-2 così composto:

Vediamo i principi fondanti del credo calcistico di Carrera:

Fase di non possesso

La fase di non possesso voluta dal nuovo allenatore biancorosso si posa su un principio fondamentale: l’aggressività in prima pressione. Carrera vuole infatti una squadra reattiva e pronta a riconquistare il pallone, e mira a distruggere il palleggio avversario costringendo l’opposto a giocare con “palla coperta”, dunque con linee di passaggio oscurate. Tuttavia, le sue squadre non disdegnano all’occorrenza la difesa di posizione sotto la linea della palla, che abbiamo tra l’altro già visto nella prima uscita stagionale contro il Monopoli, durante la quale anche le due punte danno una mano in ripiegamento in un 4-4-2 compatto e corto.



Fase di possesso

Anche in questo caso, esiste un aspetto caratterizzante e fondamentale che va ad tracciare un solco nelle idee di Carrera per la fase offensiva e di costruzione: l’utilizzo delle corsie esterne. Il nuovo tecnico infatti, sia in primo palleggio, sia in supporto di manovra, fa delle catene laterali il fulcro del proprio gioco, nel quale occupano un ruolo fondamentale i terzini (ragion per la quale potremo vedere Rolando spesso utilizzato nella linea difensiva, magari a piede giusto e dunque sulla destra): ad esempio Sarzi-Puttini, subito titolare nella prima uscita contro il Monopoli, ha giocato una gran quantità di palloni, forte del suo ottimo piede mancino, abile sia nel corto che nel lungo. Durante lo sviluppo della manovra, si creano dei triangoli di gioco formati da terzino-mediano di parte e esterno di parte (ad esempio, Sarzi-D’Ursi-Bianco), in modo da cercare una buona fluidità di manovra, con l’esterno opposto (in questo caso Marras) che va a stringere la sua posizione sulla trequarti, fornendo supporto e liberando spazio in costruzione o supporto per il terzino di parte (sempre nel caso dell’esempio, Ciofani). Carrera inoltre punterà di certo sulla valorizzazione dei due dei giocatori più prolifici dell’intera Serie C, Antenucci e il nuovo acquisto Cianci, subito a segno all’esordio, cercando di metterli nelle condizioni ideali per integrarsi al meglio: immaginiamo che Antenucci avrà una certa libertà di movimento, con Cianci riferimento più statico ma comunque integrato nella manovra. Carrera ha inoltre dimostrato di avere una grande attenzione per il settore giovanile e per potenziali integrazioni alla prima squadra provenienti dalla formazione Primavera: abbiamo visto infatti l’ottimo esordio sulla trequarti di Giovanni Mercurio, ragazzo del 2003, destro di piede, che ha mostrato subito grande rapidità di giocata e ottima tecnica di base. Con Carrera, dunque, si potranno trovare soluzioni anche dalla “Cantera”, guadagnando in profondità di rosa e tattica.

Dunque, se si dovessero identificare due principali differenze tra la vecchia gestione tecnica e quella appena nata, si potrebbero racchiudere in due concetti: flessibilità e adattamento tattico.

Andiamo ora a vedere le probabili formazioni del tanto atteso derby Bari-Foggia, con tanti giocatori nelle file dei biancorossi in dubbio per problemi fisici, tra cui Antenucci e Rolando e dalla cui disponibilità dipenderà anche la scelta del sistema di gioco. Se almeno Antenucci potrà essere a disposizione, Massimo Carrera si affiderà di certo al nostro bomber:


Alessio Bonante

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