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BARIMANIA: "IL BARI DI AUTERI? LO ABBIAMO VISTO SOLO ALL'INIZIO"

Lucatorto: "Serve qualcosa in più sugli esterni di centrocampo e di attacco"



Da un negozio di calzature e dalle prime apparizioni sul web, ad una presenza costante nelle televisioni locali. Il passo è stato breve per “Barimania”, il format “inventato” da Tonio Lucatorto, commerciante di lungo corso nel settore delle scarpe, con una passione viscerale per la squadra della sua città, il Bari. Forse in pochi sanno che Barimania non doveva chiamarsi così. E lo stesso Lucatorto a rivelarlo: “Era il 2012, il Bari era implicato nello scandalo del calcio-scommesse. Mister Morisco e Nicola Cervino, per il tramite di Gennaro Manzari detto “Baffone”, storico tifoso biancorosso, mi invitarono al campo comunale di Palo del Colle per assistere ad una partita del Palo. L’idea era quella di creare una trasmissione sul Palo, che avrebbe dovuto chiamarsi “Palomania”. Ma poi parlando con alcuni amici ci chiedemmo: ma perché non parlare del Bari”.

E così nacque Barimania, per dare voce ai tifosi ma anche ai commenti e alle opinioni di addetti ai lavori (allenatori, calciatori, dirigenti sportivi, giornalisti). La prima trasmissione, andata in onda sul canale Youtube, fu il 2 novembre 2012. “La registrammo – ricorda Lucatorto – in un locale di via Carulli che stavo allestendo come negozio di abbigliamento. In seguito ci siamo ritrovati sempre in un locale commerciale, in via Manzoni, che fino alle 20,30 era un negozio di scarpe e poi si trasformava in uno studio per la registrazione delle puntate. Era il periodo in cui molti tifosi si erano allontanati dalla squadra, della pesante contestazione ai Matarrese. L’unica tv a parlare costantemente del Bari era Telebari con il Bianco e il Rosso. Decisi però che era giusto continuare a parlare della nostra squadra e scelsi – non nascondo anche per attirare le attenzioni dei tifosi – di avere come opinionista Leonardo Gaudio, giornalista di Tuttosport, spesso bastian contrario e in disaccordo con buona parte della tifoseria. Devo dire che la scelta fu giusta e le visualizzazioni attestavano il consenso che il format stava ottenendo”.

Tantissimi gli ospiti passati dalle sedie di Barimania. “Ricordo con immenso piacere la puntata in cui avemmo Giacomo Libera, ex amatissimo attaccante biancorosso, Lello Sciannimanico, già calciatore e allenatore del Bari e Michele Salomone, storica voce radiofonica. Era il 2013, all’epoca della trattativa per il passaggio della società dai Matarrese a Montemurro, poi sfumato. Un’altra puntata memorabile è stata quella con il campione del mondo 1982 Franco Selvaggi, che grazie all’intermediazione dell’amico Elio Di Summa, avemmo il piacere di ospitare all’Hotel Parco dei Principi, bellissima struttura del compianto Vito Vasile, grande imprenditore e sfegatato tifoso biancorosso. E anche le puntate in cui avemmo ospiti telefonici due grandi del calcio italiano come Giancarlo De Sisti e Carolina Morace”.



Sfogliando l’album dei ricordi, chiediamo all’ideatore di Barimania la sua personale “Top Five” dei calciatori biancorossi: “Maiellaro, Joao Paulo, Tovalieri, Protti e Masinga – risponde – mentre quello a cui sono affettivamente più legato è Gegè Gerson, ottimo calciatore e grande persona, con il quale ho un bellissimo rapporto di amicizia”. E il Bari più bello? “Quello del primo anno di Ventura in A, quando arrivammo al 10° posto giocando un gran calcio in molti stadi e contro le big del calcio italiano, ma non trascurerei anche il Bari di Fascetti che disputò quattro campionati consecutivi in A e fu la bestia nera dell’Inter”.

Dal passato in A, al presente in C. Una terza serie che continua a stare stretta ad una piazza come quella barese. Nella scorsa stagione furono prima la Reggina e poi la Reggiana a precedere il Bari nella corsa alla serie B, in questa c’è la Ternana che va come un treno, sei punti di vantaggio dopo 16 partite disputate. “La promozione non dipende più solo da noi – dice Lucatorto – dobbiamo sperare in qualche passo falso degli umbri. Il gioco e la mentalità delle squadre di mister Auteri, che è il tipo di allenatore che da anni a Bari volevamo avere, si sono visti solo nelle prime partite, dopo la gara di Coppa Italia con la Spal, qualcosa è cambiato”. Intanto c’è il mercato, c’è chi arriverà e chi andrà via. Tra questi quasi certamente Simeri e Hamlili: “Sono stati i giocatori simbolo nel Bari in D per il loro attaccamento alla maglia”. Cosa serve? “Un elemento veloce per la difesa a 3, un esterno d’attacco perché D’Ursi è un incompiuto e un centravanti da doppia cifra, cederei Candellone che al di là della generosità non mi pare abbia senso del gol”.

Stadi chiusi a causa della pandemia, un tifoso come sta senza poter andare da mesi allo stadio? “Male ma dovrà andare così sino a quando la situazione non si normalizzerà. Riaprire le porte al pubblico, anche in uno stadio grande come il San Nicola, potrebbe rappresentare un grosso rischio. In queste condizioni, io allo stadio non tornerei”.

Un’altra anima di Barimania (“a lui devo tanto” dice Lucatorto) è Beppe Magrone. Il quale non nasconde un pizzico di delusione. “Ci aspettavamo una stagione migliore se consideriamo che l’obiettivo dichiarato dalla società, anche in questa stagione, è il ritorno in serie B dalla porta principale, proprio per evitare la trappola dei play off, anche se è chiaro che la Ternana sta avendo un rendimento straordinario. Finora è mancato lo spirito tipico delle squadre di Auteri, o si è visto solo in pochi frangenti”. Come puntellare la squadra? “A mio avviso serve qualcosa in più sugli esterni di centrocampo e di attacco, su cui Auteri basa molto il suo gioco. Marras è incostante, D’Ursi aveva iniziato bene ma poi si è perso. In difesa serve un innesto, anche se sta per rientrare Minelli che di fatto può essere considerato un acquisto invernale considerando che è stato impiegato pochissimo. Mi dispiacerebbe molto se Hamlili e Simeri dovessero andar via. Simeri subì la stessa situazione con mister Cornacchini. Certo, trovare in quei ruoli giocatori migliori, in questo momento, non è affatto scontato”.

Altro tema che accompagna la gestione De Laurentiis è quella della multiproprietà. Il dilemma è il seguente: quando arriveremo in serie B, si potrà puntare alla A, essendo la Filmauro proprietaria anche del Napoli, una delle grandi del calcio italiano? “Ora non mi pongo il problema. Francamente, dopo il fallimento e la discesa in D, Bari deve essere grata alla famiglia De Laurentiis. Ora l’importante è avere una società solida”.

Vito Contento


LA SCHEDA

“Barimania” è un format televisivo, ideato otto anni fa da Tonio Lucatorto, attualmente in onda sui canali di Mediterranea Tv dell’editore Maurizio Gagliano, anche in diretta (ch. 214 e 698 per la Puglia e 623 per la Basilicata) e in live streaming sulla pagina Facebook della stessa testata e che vede in conduzione Beppe Magrone, Micol Tortora e Giancarla Manzari la quale cura Barimania Focus, che si occupa di sociale. Dall’inizio dell’avventura editoriale ha visto alternarsi parecchi volti come conduttori e prima che su Mediterranea Tv, negli anni scorsi è andato in onda su Italia Channel, Delta Tv, Teleregione e Antenna Sud. Ai primordi, a condurlo ci furono Cristian Piccolo e poi Domenico Giannone, al secolo “Mimmo di Adelfia” accompagnato da Laura Dafne Pellegrino. Quindi fu il turno di Valentina Portoghese con Micol Tortora, poi di Flavio Insalata con Anna Rita Amoruso, Marcello Mancino con Giancarla Manzari.

A “Barimania” è collegato un altro format in cui si dà grande spazio e parola ai tifosi: è “Al bar dello sport”, anch’esso con una doppia conduzione, affidata a Maria Elena Di Leo e all’avvocato Michele Castellaneta.

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