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BARI, TESTA AL PARMA E POI AL FROSINONE

Due trasferte ravvicinate per provare a ripartire dopo la sconfitta


Foto SSC Bari


Non ci sarà molto tempo per pensare alla sconfitta patita sabato contro l'Ascoli, visto che all'orizzonte ci sono le due trasferte di Parma e Frosinone in rapida sequenza. Mercoledì al Tardini, per la Coppa Italia, ci sarà in palio l'accesso agli ottavi di finale contro l'Inter a San Siro, mentre sabato, contro il Frosinone allo Stirpe, andrà in scena la sfida tra le seconde della classe del campionato di Serie B. Il modo di giocare delle due prossime avversarie sicuramente si sposa meglio con la filosofia di gioco dei biancorossi improntato sulle ripartenze: il Parma con il suo 4-2-3-1, già affrontato ad inizio campionato, e il Frosinone di Fabio Grosso votato al "gioca e lascia giocare". Due match dal risultato non scontato, aperti a qualsiasi pronostico.

Per il Bari ci sarà a Parma sicuramente turnover. Probabile che Mignani lasci a riposto Antenucci e Cheddira per farli rifiatare. La coppia d'attacco sarà composta da due tra Salcedo, Ceter e Schiedler. In difesa non ci sarà neanche Di Cesare, che dovrà poi scontare anche il turno di squalifica in campionato contro il Frosinone. Al centro della difesa vedremo il duo Vicari-Terranova che proveranno a trovare i giusti meccanismi per chiudere le sortite offensive degli avversari. Sulla destra spazio sicuramente anche a Dorval, mentre più difficile sarà vedere l'impiego di Zuzek dal primo minuto.


L’Ascoli, giunto al San Nicola chiuso e ben messo in campo, con un 3-5-2 improntato sulle ripartenze, ha bloccato una delle armi principali di Antenucci e compagni: la ripartenza. Arma letale in tantissimi match, come quello di Venezia, quello del San Nicola contro il Brescia e di Perugia. Tutte gare in cui quando l’azione si trasformava da difensiva in offensiva cominciava a creare seri grattacapi agli avversari. Il Parma di Pecchia ha fatto della vocazione ad attaccare, invece, una delle sue caratteristiche principali. 4-2-3-1 il sistema di gioco preferito dal mister, con due terzini che spingono come Del Prato e Oosterwolde e una batteria di uomini offensivi bravi nell’uno contro uno: Mihaila è fuori per infortunio, ma Man, Sohm e Vazquez sono tutti giocatori dalla cifra tecnica elevata. Molto probabilmente ci sarà turnover da ambo i lati. Mignani potrebbe concedere un po’ di fiato ad Antenucci e Cheddira, che hanno tirato la carretta fino ad oggi, decidendo di buttare subito nella mischia due tra Salcedo, Ceter e Scheidler. In difesa non ci sarà invece Valerio Di Cesare, che ironia della sorta salterà per squalifica anche il match di sabato contro il Frosinone. Quella del Tardini, però, sarà una gara in cui Terranova e Vicari potranno affinare l’intesa. Sempre che non si dia una chance dal primo minuto a Zuzek. In rampa di lancio anche Dorval, anche se le caratteristiche offensive del Parma non si addicono proprio ad uno come lui. Dall’altra parte, invece, si potrebbero vedere Charpentier, Benedyczak e Tutino, utilizzati poco o per niente nell’ultimo match vittorioso contro la Reggina. A sinistra, invece, possibile l’impiego dell’ex Torino Ansaldi, terzino sinistro esperto con un passato anche all’Inter. Sarà un revival della prima di campionato, quando il Bari fece un figurone fermando sul 2-2 una delle squadre favorite al salto di categoria. Da giovedì in poi sarà invece tempo di pensare al Frosinone. La squadra dell’ex Grosso, invece, veleggia nelle parti altissime della classifica grazie ad un peso offensivo notevole. Tutti giovani, tutta gente che corre tantissimo e che si fa sempre trovare pronta quando c’è da buttare il pallone in porta. Mulattieri, Caso, Konè e Moro sono i principali terminali offensivi, anche se il secondo molto probabilmente non ci sarà a causa di un infortunio alla spalla subito nel vittorioso match di Venezia. Al suo posto possibile l’impiego di Ciervo, altro giocatore ammirato nell’amichevole precampionato giocata allo Stirpe. In difesa l’esperienza di Fabio Lucioni, ex capitano del Lecce che si è reso protagonista di un episodio alquanto discutibile nei festeggiamenti per la promozione in Serie A dei salentini. Anche i laziali sono una squadra che gioca e lascia giocare, caratteristica che piace alla formazione biancorossa, che quando trova spazi si esprime per il meglio. Si preannunciano due gare aperte, per ripartire in tutti i sensi. E dimostrare che quello interno contro l’Ascoli è stato solo un incidente di percorso.

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