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BARI, DA PARMA TANTE INDICAZIONI SULLE SECONDE LINEE

Non tutti si sono espressi al meglio delle proprie possibilità


Foto SSC Bari


Poteva andare diversamente, ma il primo tempo giocato in maniera insufficiente regala il passaggio del turno al Parma. Rimane il rammarico di non continuare il percorso di Coppa fino alla sfida di San Siro contro l’Inter, ma almeno si è potuto testare il valore e il momento di forma delle seconde linee. Non tutto è filato liscio, visto il primo tempo incolore disputato dal Bari. C’è l’attenuante dei tanti volti nuovi scesi in campo dal primo minuto che si sono trovati per la prima volta a giocare insieme. L’esordio da titola di Scheidler non è stato dei più esaltanti. Il francese ha faticato a tener palla e a far salire la squadra, costringendo spesso Salcedo a decentrarsi per provare a trovare spazio. Botta dal canto suo ha confermato di non attraversare un momento di forma brillante, giocando a sprazzi e senza mai trovare lo spunto che lo ha sempre contraddistinto. Meglio è andata a Zuzek che insieme a Vicari ha giocato una partita diligente senza troppe sbavature. Sufficiente anche la prove di D’Errico sul fronte sinistro, mentre più problematica e difficoltosa quella Dorval e Mallamo sulla destra. Di altro tenore è stata la ripresa grazie anche agli innesti di Cheddira e Ceter che si è visto negare la gioia del primo gol da un intervento prodigioso di Corvi. Discreto l’apporto anche portato da Galano, rientrato nei ranghi dopo le esclusioni delle ultime settimane. Del tutto insufficiente la prova di Cangiano, ancora alla ricerca di una vera identità. È evidente, dopo Parma, che il Bari di oggi non può prescindere dai vari Antenucci, Cheddira, Folorunsho, Di Cesare e Maiello, vere colonne portanti di questo inizio di stagione.



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