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BARI, CONTRO IL FOGGIA IL PRIMO CAMPANELLO D’ALLARME

La sconfitta nel derby ha lasciato più di un dubbio in seno alla tifoseria: qual’e il vero volto dei biancorossi?



Non poteva esserci partita peggiore per denotare i limiti palesati dalla truppa biancorossa. Perdere un derby rappresenta sempre una mazzata doppia per la tifoseria e per tutto l’ambiente. Vedere scivolare la corazzata barese al quarto posto della graduatoria, ha fatto il resto. Ma qual è il vero volto del Bari? I tifosi se lo chiedono per capire se anche questo sarà un altro anno di penitenze e sofferenze. Le autocritiche di mister Auteri e di capitan Di Cesare nel post partita hanno accesso un primo campanello di allarme. “Il Foggia ci ha messo grande impeto agonistico e noi non siamo riusciti a gestire il possesso palla meglio di loro. Prima dell’interruzione, avevano perso questa furia ed erano calati. Abbiamo alzato il baricentro e creato occasioni. Poi, dopo il nostro regalo sul gol, la partita è diventata molto fisica e noi non siamo stati lucidi. Non abbiamo fatto bene, ci hanno sovrastato sul piano atletico. In serie C, dobbiamo saperlo, parecchie gare son così. Questa sconfitta può essere salutare, abbiamo avuto troppi elogi. Nel secondo tempo, non è più stato un match di calcio, ma la Lega Pro è questa. Potevamo anche pareggiarla, ma le perdite di tempo fanno parte di questa categoria. A tratti, con il palo di Antenucci, ed in altre circostanze, siamo anche stati pericolosi ma abbiamo pagato alcune scelte sbagliate negli ultimi metri. I nostri avversari hanno usato anche il fallo sistematico, in alcuni frangenti, ma eravamo consapevoli che lo avrebbero fatto. Nei momenti importanti, non abbiamo espresso né qualità, né quantità”. Questa la disamina, senza peli sulla lingua di mister Auteri. Gli fa eco anche Valerio Di Cesare: “Una sconfitta giusta, mi dispiace per la nostra gente. So che ci tenevano a questa partita. Ma questo incidente di percorso può farci bene.Dobbiamo pensare subito alla prossima, forse non abbiamo capito cosa ci aspetta in questo campionato, ci hanno messo sotto sul piano agonistico. Abbiamo anche creato occasioni, pur facendo un pessimo match, e non abbiamo subito tiri in porta, a parte il gol. Sapevamo che gara avrebbero fatto, l’abbiamo preparata anche bene. Sono dispiaciuto, ma la strada è ancora lunga”.

Al di là delle parole dei diretti interessati, quello che emerso palesemente è stata la mancanza di cattiveria agonistica, vecchio problema del Bari delle ultime stagioni. Sul banco degli imputati è salita anche la difesa, che è sembrata non sempre irreprensibile incassando troppe reti (7) in questo inizio di stagione. Il centrocampo dal canto suo non sta contribuendo in maniera significativa nel computo delle reti segnate: solo D’Orazio ha gonfiato la rete avversaria. Quanto ai nuovi acquisti è evidente come parecchi siano ancora in ritardo di condizione, da Andreoni a Candellone passando per l’altalenante Marras. C’è sicuramente ancora tempo per recuperare, ma le vicende dello scorso campionato ci insegnano che rincorrere è sempre più difficile che farsi inseguire.

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