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AUTERI: «SONO QUI PER VALORIZZARE LE RISORSE, GIOCHEREMO SEMPRE CON TRE ATTACCANTI»
Presentato in conferenza stampa il nuovo tecnico del Bari, Gaetano Auteri

Alla presenza di Romairone e del Presidente (in collegamento video), è stato presentato ufficialmente alla città ed alla stampa il nuovo tecnico del Bari Gaetano Auteri. Queste le sue prime parole: «Sono onorato di far parte di questa grande famiglia. C'è un'intenzione comune, è l'indirizzo giusto: non c'è allenatore che possa valere senza un gruppo qualificato e una società alle spalle. Abbiamo delle responsabilità e ce le prendiamo volentieri; conta il campo, dobbiamo giocare per vincere e serve un grande gruppo. Al di là dei numeri, dobbiamo creare una filosofia di gioco all'interno della quale muoverci. Dovremo essere bravi a cambiare pelle senza perdere il nostro filo conduttore».
Il tecnico, rispondendo alla domande dei giornalisti, si sofferma anche sui singoli calciatori: «Antenucci è un calciatore straordinario, giocheremo sempre con tre attaccanti: questo è certo. Non giocheremo sui binari esterni, con ali classiche; il nostro gioco offensivo sarà fatto di mobilità, e Antenucci ha i requisiti perfetti. Sono qui per valorizzare le risorse. D'Ursi è un ragazzo di grande spessore, ha valori veri. Mi auguro che abbia risolto i suoi problemi, come Antenucci può giocare in tutti i ruoli davanti. Dobbiamo essere bravi a non dare riferimenti, e D'Ursi ha esplosività e tecnica; potrà essere di grande aiuto. Il mio modo di vedere il calcio è sempre adeguato alle risorse, da valorizzare nella traccia del gioco. Non mi piace molto il mercato: dobbiamo recuperare Simeri, che ne avrà per un po' ancora, valuteremo anche Terrani, Neglia e gli altri. In attacco bisognerà comunque intervenire. Dietro giocheremo con tre centrali, ne abbiamo di forti e importanti; dobbiamo metterci dentro caratteristiche diverse da quelle che abbiamo. In quasi tutti i reparti bisognerà intervenire per consolidare la rosa. Frattali in porta è affidabilissimo, siamo coperti. Maita se riesce a fare un salto di qualità mentale ci potrà dare una grande mano. Sono sicuro che costruiremo un gruppo forte e motivato. Questo gruppo ha dimostrato di valere tanto, ci sono giocatori di assoluto spessore. Faremo ciò che va fatto, tante scelte sono state prese in passato. Non ho preclusioni nei confronti di nessuno; voglio vedere motivazione e convinzione, senso di appartenenza da parte di tutti. Non faremo stravolgimenti, l'unico handicap è il ritardo ma stiamo recuperando e abbiamo tempo. Dimenticare gli obiettivi personali per creare una squadra coesa, questo gruppo ha già dimostrato consistenza».
Il biancorosso nel suo destino, già in altre occasioni Auteri è stato sul punto di arrivare a Bari da allenatore: «Mi è capitato di essere vicino al Bari, nell'anno del fallimento e in precedenza con Angelozzi».
Il suo modo di interpretare il ruolo di allenatore in queste parole: «Io cerco di tirare fuori il meglio da quello che ho. È un campionato difficile, in cui non occorre solo essere belli ma anche coesi e battaglieri. Serve l'atteggiamento giusto, giocheremo allo stesso modo in casa e fuori, senza presunzione. Questo campionato si vince rimanendo tutti insieme; dopo una delusione ci sono più spunti di riflessione. Non sono un sergente di ferro; quando si lavora in campo ognuno deve essere coinvolto al massimo. A volte mi è capitato qualche scontro con i giocatori, ma sempre con grande lealtà e alla fine tutto è rientrato. Non impongo nulla, voglio creare entusiasmo e interesse. Il gioco è la parte dominante; ci saranno sacrifici, si farà fatica. Una seduta di allenamento è come andare a scuola, c'è sempre da apprendere. I calciatori di maggiore esperienza possono dare tanto, non ci sarà nessun tipo di problema. Non mi pongo domande, nella mia lucida follia penso di poter arrivare in A. Mi piace insegnare calcio, creare un contesto di gruppo e un modello di gioco importante. Abbiamo qualità e le andremo a migliorare, giocheremo da squadra sempre. Questa piazza giustamente pretende, ed è uno stimolo forte. Con il nostro lavoro possiamo fare felici tante persone: questo è il primo obiettivo. Mi imbarazzano gli elogi, sono in prima linea quando ci sono risultati da ottenere e momenti difficili da superare. Alleno da tanti anni, ho fatto tutte le categorie; difficilmente parlo con i procuratori. Io voglio essere me stesso, tengo davanti a tutti una grande rettitudine morale. Ho sempre voglia di sapere di più; il poco che ho fatto l'ho ottenuto attraverso questo atteggiamento. In un'epoca in cui bisogna più apparire che essere, io preferisco essere un uomo libero. Ovunque ho allenato mi sono sentito un dipendente della società».